Da Uomo Nuovo della Politica al nuovo ruolo nella Diplomazia ma lontano da casa, la parabola dell’ex Vice Premier di Luigi Di Maio
Per descrivere al meglio la parabola politica, e umana, della figura di cui stiamo per parlare dobbiamo, quasi giocoforza, rifarci ad una personaggio nato del genio di Luca Medici. Meglio conosciuto come Checco Zalone. Parliamo di Luigi Gramegna, il personaggio del film Tolo Tolo, l’ultimo di Zalone. Andato in sala nel gennaio del 2020 e, purtroppo, zavorrato in termini di incassa (ma non di apprezzamento) dall’esordio della pandemia da coronavirus covid-19. Luigi Gramegna, magistralmente interpretato da Gianni D’Addario, apprezzato anche nel recente e bellissimo Palazzina Laf, è un giovane disoccuppato, e per molti versi scansafatiche, che grazie all’ingresso in politica scala i vertici della Pubblica Amministrazione.
Passando nell’ordine dal ruolo di Carabinieri a quello di esattore delle tasse, da quello di Assessore Comunale a quello di Parlamentare, per poi diventare in seguito Ministro degli Esteri, Presidente del Consiglio ed in ultimo Presidente della Commissione Europea. E’ lo stesso D’Addario, sostenuto nel ragionamento da Checco Zalone, a dichiarare di essersi ispirato a Luigi Di Maio, e in parte a Matteo Salvini e Giuseppe Conte, per interpretare il ruolo.
Che fine ha fatto Luigi Di Maio? Il nuovo ruolo
Al tempo della lavorazione del filme Luigi Di Maio era il potente Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale del Governo Conte II, ruolo che aveva già ricoperto, con l’aggiunta delle funzione di Vice Premier anche nel Governo Conte I. Di Maio, indicato dal Movimento 5 Stelle come candidato Premier alle elezioni del 2018 doveva rappresentare l’Uomo nuovo della Politica italiana.
Ma a conti fatte tra governi nati da patti innaturali, ribaltoni, giravolte e passaggi spericolati di maggioranza è finito, nell’arco di quattro anni, in un cono d’ombra. Tanto è vero che dopo aver guidato la scissione del movimento grillino, creando la Lista Insieme per il futuro, alle elezioni del 2022 non viene rieletto alla Camera dei Deputati concludendo cosi la sua parabola nella politica italiana. Almeno per ora.
Il lavoro nel Golfo Persico
Ma, come il Luigi Gramegna del film, Di Maio riesce anche stavola a cadere in piedi e nel novembre del 2022, ad elezioni avvenute, e perse malamente, entra in ballo per il ruolo di Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico. Di Maio è in ballo con altri tre personaggi ma la forte sponsorizzazione di Mario Draghi, è stato anche il suo ministro degli esteri, vince la contesa e guadagno il ruolo di gestore delle forniture energetiche per la UE.
Luigi Di Maio assume l’incarico il 1 giugno 2023 e lo manterrà almeno fino all’insediamento della nuova Commissione Europea. Commissione che uscirà dalle elezioni del prossimo 9 giugno e che verosimilmente non sarà nel pieno dei suoi poteri prima di settembre 2024. Ad oggi non si segnalano particolari risultati ottenuti da Di Maio nel nuovo ruolo. Ma mai dire mai