Buone notizie, dopo mesi difficili, per i tassi sui mutui. Ecco quale sarà lo scenario nella fase centrale dell’anno 2024
Il settore dei mutui è stato quello che, più di altri, ha risentito dell’innalzamento dei tassi deciso dalla Bce nel corso del 2023 per far fronte al rischio recessione che l’Unione Europea si è ritrovata a vivere in seguito ai conflitti bellici scoppiati in Ucraina e a Gaza.
I tassi dei contratti di prestito hanno subito un’impennata all’insù che ha portato migliaia di famiglie a ritrovarsi in situazioni di forte difficoltà finanziaria, impossibilitate in alcuni casi a sostenere rate mensili raddoppiate o, in ogni caso, di importo di gran lunga superiore a quello che si prevedeva si sarebbe potuto raggiungere. Fortunatamente, dopo un anno estremamente difficile, ci sono buone notizie per il 2024. Ecco che cosa succederà.
Tassi dei mutui in discesa nel 2024? Lo scenario previsto
Anzitutto iniziamo col dire che il 2024 si è aperto con una prima boccata di ossigeno sul fronte dei mutui grazie ad un primo ritocco dei tassi che ha provocato un abbassamento delle rate. Ma gli importi sono ancora ben distanti dai livelli pre-bellici e questo porta tante persone a domandarsi se lo scenario per l’anno in corso potrebbe tornare ad assumere connotazioni peggiorative o meno.
I dati della Banca d’Italia relativi al mercato del credito nella pubblicazione “Banca e moneta” fanno però ben sperare, segnalando una progressiva discesa dei tassi applicati sui mutui seppur con flessioni piuttosto limitate. Altro elemento che emerge è che, nonostante una stagnazione della domanda, anche il costo del credito al consumo nonché dei prestiti alle imprese sta calando.
L’andamento del mercato del credito dunque è in una fase sostanzialmente positiva con il tasso sui mutui passato dal 4,38% di gennaio al 4,31% ed il TAEG relativo alle nuove erogazioni di credito al consumo sceso dal 10,75% al 10,59%. Invece il tasso medio sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, guardando all’ambito delle imprese, è passato dal 5,48 al 5,34% mentre per gli importi fino a un milione di euro si passa al 5,81% e al di sopra di questo valore si scende al 5%.
Si tratta di buone notizie che fanno capo all’interruzione da parte della BCE della stretta monetaria. I segnali di richieste di prestiti da parte delle imprese sono però ancora molto timidi, probabilmente in virtù del fatto che si attende di capire quale sarà l’evoluzione dello scenario sul breve e medio periodo. Pertanto saranno determinanti le prossime mosse di politica monetaria previste per il mese di giugno.