Spese retta RSA: si possono detrarre anche se il familiare non è a carico fiscalmente, sono in molti a non saperlo e perdono il rimborso

Vi è la possibilità di detrarre le spese per la Rsa di un familiare non a carico? Ecco che cosa prevede la legge e come procedere

Con il trascorrere degli anni vi è la possibilità che un anziano non sia più autosufficiente ovvero non riesca a compiere autonomamente le più semplici azioni quotidiane. Questo può essere dovuto al naturale scorrere degli anni ma anche a forme di invalidità gravi e totali che comportano persistenti difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni della giornata.

Detrazioni retta RSA parente non a carico: i dettagli
Se un parente è fiscalmente non a carico si possono detrarre i costi per la RSA? (fiorenzaoggi.it)

In alcuni casi è possibile fare affidamento sul solo caregiver, un familiare stretto che fornirà assistenza costante, in altri occorrerà richiedere l’aiuto di una badante che possa fornire un supporto ulteriore. Ma vi è anche la possibilità di dover ricoverare l’anziano o l’invalido grave in una Rsa, una struttura nella quale l’assistenza possa essere garantita 24 ore su 24.

La domanda che in tanti si pongono a tal proposito, anche in virtù dei costi importanti di queste strutture, è se vi sia in qualche modo la possibilità di detrarre almeno una parte di queste spese. E se sia possibile farlo anche nel caso in cui il familiare ricoverato sia non a carico dal punto di vista fiscale. Ecco dunque che cosa prevede la legge.

Ricovero in Rsa e detrazioni per familiare fiscalmente non a carico: è possibile?

Prendiamo l’esempio di un figlio che copre la retta della Rsa con bonifico effettuato dal suo conto corrente, per un parente (genitore) ricoverato in seguito ad una grave forma di invalidità riconosciuta al 100% e che non riceve alcuna indennità di accompagnamento.

Detrazione RSA al 19%: le regole per ottenerla
Come ottenere la detrazione al 19% delle spese RSA (fiorenzaoggi.it)

Si tratta di un caso nel quale il genitore non è fiscalmente a carico del figlio e pertanto viene naturale domandarsi se sia possibile portare in detrazione o in deduzione l’importo versato a copertura della retta e dell’assistenza medica che all’interno della struttura viene fornita.

La risposta a questo dubbio, peraltro molto diffuso, è interessante e potrà sicuramente aiutare molte persone ad ammortizzare i costi: infatti è possibile, da parte del contribuente portare in detrazione il 19% di questi costi sostenuti per l’assistenza personale a una persona non autosufficiente.

Questo a patto che la non autosufficienza sia attestata da un’apposita certificazione medica. E nel rispetto dei limiti di spesa massima pari a 2.100 euro con una relativa detrazione massima pari a 399 euro. Altro vincolo riguarda il reddito totale che non dovrà essere superiore a 40mila euro.

 

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