Sai dove buttare i rifiuti elettronici: guarda un po’ come si fa

Gli oggetti elettronici rientrano nella categoria dei rifiuti speciali e per questo vanno smaltiti diversamente. Vediamo come fare.

come smaltire rifiuti elettronici
Come smaltire correttamente i rifiuti elettronici (FiorenzaOggi.it)

Smartphone, televisioni, tablet ma anche tutti gli elettrodomestici, grandi o piccoli che siano, rientrano nella categoria dei rifiuti speciali; questo vuol dire che il loro smaltimento deve seguire un processo bene preciso. Purtroppo, stando ai dati più recenti pubblicati dal Global E-west monitor del 2020 solo il 17% dei rifiuti elettronici è riciclato. Si tratta di un doppio danno oltre che di una beffa, da una parte si aggrava la situazione ambientale, dall’altra si perdono materie prime preziose che possono essere riutilizzate e che proprio in questi ultimi anni -tra pandemia e scenari di guerra- sono diventate scarsissime.

Un riciclo che non avviene soprattutto per ignoranza in materia, in quanto questi oggetti vecchi non arrivano dove dovrebbero e come dovrebbero per entrare nel circolo virtuoso del riciclo. Proviamo, quindi, a fare chiarezza e capire come andrebbero smaltiti per fare del bene all’ambiante e non solo.

Rifiuti elettronici, come smaltirli correttamente

smaltimento dei rifiuti elettronici
Come deve avvenire lo smaltimento dei rifiuti elettronici (FiorenzaOggi.it)

La lista delle apparecchiature elettroniche che sono rifiuti speciali -detti in gergo RAEE- è davvero lunghissima. Non dobbiamo pensare al semplice telefono o tablet o computer, in questa categoria rientrano anche attrezzature connesse come mouse o tastiere e poi microonde, televisioni, phon per capelli come piastre o ferri da stiro oltre che i grandi elettrodomestici come lavatrici, forni, asciugatrici e così via.

È bene sapere che lo smaltimento dei RAEE in Italia è regolamentato per legge attraverso il dlgs n. 151 del 2005, il quale prevede come punto fondamentale che lo smaltimento di questi rifiuti avvenga con un particolare tipo di differenziazione. Non vanno gettati nell’indifferenziato e soprattutto non vanno lasciati vicino ai cassonetti, ma piuttosto devono essere consegnati in una delle 3.600 isole ecologiche comunali presenti sul territorio ed attrezzate proprio per lo smaltimento dei RAEE.

Oltre a questo si deve tener conto del fatto che ogni isola ecologica ha il proprio regolamento interno, per cui ci si potrebbe ritrovare a seguire le indicazioni presenti sul posto -magari con la presenza di più bidoni specifici, visto che questi rifiuti non sono tutti uguali. Più spesso capita di dover semplicemente lasciare agli addetti ai lavori gli oggetti elettronici da gettare e penseranno loro al resto avviandoli al riciclo delle materie prime presenti -teniamo conti che in cellulari e tablet, per esempio, è presente l’oro.

Per i rifiuti più ingombrati si può richiedere il ritiro a casa da concordare secondo tempi e modalità dell’isola ecologica di riferimento, ma molto più comunemente sono le stesse aziende dove, per esempio, si acquista il frigo nuovo a prendere in consegna quello vecchio.

L’importanza del non sprecare

C’è, infine, un’altra strada possibile che spesso è sottovalutata e ignorata. Si tratta del diritto alla riparazione e quindi alla possibilità di essere noi stessi i primi a ridare nuova vita a quegli oggetti che riteniamo inutilizzabili semplicemente facendoli aggiustare ovviamente là dove possibile.

Consideriamo che ogni anno si calcolano qualcosa come 18 kg di rifiuti RAEE prodotti a cittadino, per un totale di oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti che gravano, in caso sull’ambiente. Dovremmo, quindi, imparare a cambiare la cultura del nuovo e del consumismo così da far del bene all’ambiente ma anche al nostro portafogli.

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