Roberta Repetto morta per colpa di un neo: “Per la giustizia italiana, è suicidio”

Il caso di Roberta Repetto morta per un melanoma non curato finisce a Le Iene che nella puntata di ieri 23 Aprile hanno ripercorso tutta la storia fino alla recente sentenza.

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Il caso di Roberta Repetto finisce a Le Iene (FiorenzaOggi.it)

La storia di Roberta Repetto, giovane donna di 40 anni morta nel 2020 per un melanoma non diagnosticato, è finito al centro dell’ultima puntata de Le Iene, la trasmissione di Mediaset che spesso si occupa di casi assurdi come questo.

L’inviata Veronica Ruggiero ha incontrato i protagonista di questa vicenda recandosi nel luogo dove tutta questa vicenda è iniziata, il Centro Anidra nei pressi di Genova. Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di ricostruire la vicenda.

Nel 2018, Roberta Repetto si fa operare nel centro per l’asportazione di un neo. Qui la donna viene sottoposta ad intervento sul tavolo di una cucina e senza che le siano effettuati test in precedenza o anestesia. Sarà poi convinta dal guru del centro, Paolo Bendinelli, che il dolore provato fa parte di un percorso di purificazione spirituale. Un anno dopo la donna è ricoverata per le complicazioni di un melanoma arrivato a stadio metastatico e per il quale non c’era più nulla da fare. Roberta Repetto muore poco dopo a 40 anni.

Da quel momento è partita la vicenda giudiziaria arrivata alla sentenza di secondo grado di Febbraio, con la quale la Corte di Appello assolve Bendinelli -precedentemente condannato- perché il fatto non sussiste. Condannato, invece, il medico Paolo Oneda, che eseguì l’operazione, a un anno e mezzo con la condizionale. Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate nelle scorse ore, alla vigilia del compleanno di Repetto; stando a quanto si legge, per i giudici nella morte della donna “non c’è stato nessun condizionamento, si tratta di ritrosia verso la medicina tradizionale“.

Rita Repetto: “per lo Stato italiano mia sorella si è suicidata”

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La sorella della vittima Rita Repetto commenta la vicenda intervistata da Veronica Ruggiero (FiorenzaOggi.it)

Durante la puntata de Le Iene si ripercorre tutta la storia di Roberta Repetto all’interno del Centro. Un rapporto quello con il guru iniziato nel lontano 2008 e che pian piano ha allontanato la donna dalla sua famiglia.

Ha iniziato a non frequentarmi più -spiega ai microfoni di Ruggiero la sorella Rita- non è più venuta a trovare i miei bambini, non c’è più Pasqua né Natale“. La giornalista mostra anche i messaggi tra la donna e il guru, i segni della malattia che si manifestava: “mi sanguina” scrive Repetto riferendosi al neo probabilmente già asportato, “cerotto e cerca di non urtarlo” risponde il guru. Fino ad arrivare al suo ritrovamento in condizioni pietose e la corsa in ospedale quando ormai era troppo tardi. Da Le Iene si presenta anche la perizia in cui è dimostrato che l’origine del melanoma è riferito all’asportazione del neo.

A margine di tutto il racconto fa ancora eco il commento della sorella Rita, che ritiene Roberta completamente soggiogata dal guru e i suoi collaboratori. E poi il dolore della recente sentenza che, sottolinea Repetto, “considera mia sorella come morta per suicidio“.

Le Iene al centro Anidra e l’incontro con Bendinelli

Il servizio mandato in onda ha mostrato anche le dichiarazioni prese all’interno del Centro. Prima sotto copertura quando il terrapiattista e no vax guru Paolo Bendinelli accoglie la nuova arrivata e nel giro di poco racconta tutte le sue teorie fino ad arrivare proprio alla storia di Roberta.

Quando l’inviata si mostra poi a volto scoperto, gli operatori sono pregati di allontanarsi dal Centro con la titolare che commenta seccata: “Chiunque è qui per propria scelta. È una persona morta di cancro, quante persone muoiono di cancro. Non c’è alcuno prova scientifica medica che le due cose (operazione e cancro, ndr) siano correlate“.

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