Le tanto odiate strisce blu del parcheggio. Sapete che in diversi casi si può parcheggiare liberamente o contestare l’eventuale multa?
Tra i dilemmi quotidiani dell’automobilista, la ricerca disperata di un posto auto sicuramente figura tra le prime posizioni. È un tormento con cui ci siamo confrontati e continuiamo a confrontarci, sia come residenti che come visitatori di nuove città. Siamo tutti stati alla ricerca di un parcheggio libero sulle strisce bianche.
Ma spesso ci ritroviamo circondati solo dalle strisce blu, sperando di trovare un parchimetro libero e di non dover pagare tariffe esagerate. Ebbene, sappiate che il parcheggio sulle tanto odiate strisce blu può non essere pagato.
Oggi, infatti, vi forniremo una guida sintetica e completa delle regole sui parcheggi a pagamento, con un’attenzione particolare alle tanto temute strisce blu. Tuttavia, è importante sottolineare che non ci prefiggiamo di promuovere soluzioni miracolose o trucchi per eludere le regole. Vogliamo solo chiarire alcuni punti e promuovere una maggiore consapevolezza dei nostri diritti.
Quando il parcheggio sulle strisce blu è gratis
La ricerca di un parcheggio può trasformarsi in un vero e proprio incubo, ma ci sono alcune situazioni in cui il parcheggio diventa gratuito per determinate categorie di persone. Ecco chi può godere di questo privilegio e come difendersi dalle multe ingiuste.
In molte città italiane, i possessori di auto elettriche possono parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu. Per i residenti, il parcheggio è completamente gratuito, mentre i non residenti possono beneficiare di uno sconto del 50% attivando la targa sul portale online del comune di competenza.
Da gennaio 2022, in tutti i comuni italiani, le persone con disabilità possono parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu, a condizione di possedere il contrassegno per disabili e che non ci siano posti riservati disponibili. Le donne in gravidanza o con bambini fino a 2 anni di età possono usufruire degli stalli rosa all’interno dei parcheggi a pagamento. È necessario esporre un pass rosa, che può essere richiesto al proprio comune di residenza.
Esistono situazioni in cui è possibile contestare le multe per mancato pagamento del ticket sulle strisce blu. Se il parchimetro è rotto e non ci sono altre opzioni funzionanti nelle vicinanze, è possibile fotografare il guasto e segnalarlo alla polizia municipale. Secondo la Legge di Stabilità 2016, tutti gli apparecchi devono accettare il pagamento con bancomat o carte di credito.
In caso di impossibilità, è importante procurarsi prove idonee. In mancanza di parcheggi gratuiti nelle vicinanze, è possibile parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu. Tuttavia, ci sono eccezioni in alcune zone, che devono essere previste da ordinanze comunali. Se le strisce blu non sono ben segnalate o non sono visibili, è possibile contestare la multa.
Le sanzioni per il mancato pagamento delle tariffe sulle strisce blu vanno da 42 a 173 euro. È possibile ottenere una riduzione del 30% se la multa viene pagata entro cinque giorni dalla notifica. Tuttavia, in questo caso non è possibile presentare ricorso. Il ricorso può essere presentato al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica del verbale, oppure al Giudice di Pace entro 30 giorni, pagando una marca da bollo e un contributo unificato.