A partire da aprire è possibile fare domanda per ottenere un ISEE più basso: come chiedere all’INPS la modifica.
Siamo giunti al secondo trimestre di questo 2024, un anno fatto di cambiamenti, ma non sempre in positivo. Per quanto riguarda la Legge di Bilancio, vi sono diversi spiragli di luce per coloro che quest’anno desiderano ottenere un incentivo dallo Stato. In alcuni casi, infatti, il limite ISEE si è alzato per l’accesso a diversi benefici. Per altri (citando come esempio il bonus sociale), c’è stato un abbassamento della soglia di reddito (9.530 euro per le famiglie e 20.000 per i nuclei con più di tre figli).
In tutto questo, c’è anche da valutare la situazione di ogni singola famiglia, che purtroppo potrebbe trovarsi in condizioni peggiori a causa della perdita improvvisa del lavoro o la riduzione delle ore stesse. In questi casi diventa complesso richiedere i sostegni di cui realmente si necessita, poiché il certificato ISEE si riferisce ai redditi percepiti due anni prima rispetto a quello attuale.
In questa situazione ci si può trovare in diverse condizioni difficili. Una può essere quella in cui una madre sola perde il lavoro dopo aver lavorato poco in quell’azienda. In questo caso, essendo stata licenziata potrà avere accesso a un piccolo contributo di Naspi, dopodiché potrà fare domanda per l’Assegno di Inclusione. Peccato però, che il suo reddito supera i requisiti. Cosa fare? In questo caso, come in molti altri, l’unica soluzione è richiedere l’abbassamento dell’ISEE.
Come detto in precedenza, a partire dall’aprile 2024, è possibile richiedere all’INPS un ISEE più basso, il cosiddetto ‘ISEE corrente’, che tiene conto di eventuali variazioni significative sia dei patrimoni che dei redditi tra il 2022 e il 2023. Questo nuovo ISEE offre diversi vantaggi. Tra questi, la possibilità di aumentare l’importo dell’Assegno Unico e di soddisfare i requisiti per richiedere l’Assegno di Inclusione o altre forme di sostegno al reddito.
Per ottenere l’ISEE corrente, è necessario fare domanda sul sito dell’INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a CAF e patronati. Per fare ciò, è importante essere in possesso della documentazione corretta, che varia a seconda del tipo di variazione che si vuole segnalare.
Tra questi i documenti che comprovano l’eventuale licenziamento, l’interruzione del rapporto di lavoro (es: modello Unilav) o altri documenti che attestino la chiusura della Partita IVA. Inoltre, è necessario fornire la Certificazione Unica o la Dichiarazione dei redditi, riferite a ogni componente del nucleo familiare che percepisce reddito.
Per la variazione dei patrimoni, infine, occorrono documenti che dimostrino la variazione del patrimonio immobiliare o patrimoniale. Tra questi gli eventuali atti di donazione, vendita o altri documenti che attestino i saldi e le giacenze al 31 dicembre 2023. Infine, è importante precisare che le variazioni dei redditi, a differenza dei patrimoni, possono essere richiesti anche prima di aprile.
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