Il rifugio per gli animali chiude, i volontari non si trovano più, purtroppo il destino di questi piccoli esseri è segnato.
A differenza dei canili i rifugi per animali non sono creati e gestiti da comuni e province, si tratta di una gestione privata che ha lo scopo di ospitare animali randagi, raccolti in strada e ad occuparsene sono dei volontari. In genere queste persone non guadagnano nulla da questa attività. L’obiettivo è quello di prendersi cura di animali in difficoltà, abbandonati o smarriti. I volontari oltre a curare e nutrire l’animale giocano con lui e si occupano anche di attività pubblicitarie di sensibilizzazione per spingere le persone ad adottare.
Rifugio per animali, cosa bisogna sapere
Aprire un rifugio per animali, non è semplice, ogni regione ha le proprie normative, in generale quando si parla di rifugio si ci riferisce ad una struttura che ha l’obiettivo di occuparsi di animali per un determinato periodo di tempo. La speranza è quella che prima o poi l’animale venga adottato definitivamente. Prima di avere un rifugio sarebbe opportuno aver maturato esperienza in altri luoghi affini, sarà necessario conoscere le esigenze degli animali e avere dimestichezza con loro.
A collaborare in questi centri sono anche educatori, istruttori cinofili e veterinari, in ogni Comune ci sono delle regole specifiche. È importante individuare un terreno che abbia la giusta destinazione urbanistica, la struttura dovrà essere approvata dal Comune e sarà necessario ottenere il nullaosta dei medici e veterinari dei servizi sanitari locali. È opportuno inoltre riuscire a stipulare una convenzione con l’Asl che dovrà vigilare nel tempo sullo stato degli animali in affido.
Il rifugio per animali chiuderà, ormai è ufficiale
Come abbiamo detto, purtroppo mandare avanti un rifugio per animali non è semplice e a volte ci potrebbero essere delle avversità. È il caso dell’associazione Lidia Firenze, Stefano Corbizzi Fattori, è il presidente, il rifugio era attivo sul territorio dal 2008. Oltre ad occuparsi dello stesso svolgeva anche attività di volontariato per vari canili, adozioni e raccolta di cibo.
La motivazione principale per cui l’organizzazione chiuderà i battenti, sarebbe la mancanza di volontari, negli scorsi anni erano circa 50 persone a dare una mano, ad oggi non si arriva neppure a 10. Purtroppo inoltre mancano figure fondamentali come la segretaria e la tesoriera. L’uomo si è detto provato e demotivato, secondo lui non ci sarebbero più persone che hanno voglia di investire su attività di volontariato.
Crede che sia un peccato in quanto la Toscana a detta sua, ha sempre avuto una grande tradizione da questo punto di vista, le persone che svolgevano attività di volontariato presso Lida continueranno a farlo con altre associazioni. Infine nonostante il rammarico, Stefano lancia un appello, dichiarando che la chiusura potrebbe non avvenire se si trovassero quantomeno le due figure mancanti.