Morbillo pericoloso in età adulta, boom di casi in Italia: “Il peggio deve arrivare”

Un’impennata di casi di morbillo sta interessando l’Italia. Secondo gli esperti il peggio deve ancora arrivare: ecco cosa si può fare.

“L’amore è come il morbillo, dobbiamo passarci tutti. E sempre come il morbillo, lo prendiamo una volta sola”, dice lo scrittore Jerome Kapka Jerome. Iniziamo con una nota romantica questo articolo che di certo non parla di cose allegre: il morbillo è infatti un’infezione virale altamente contagiosa, che si trasmette nell’aria attraverso starnuti e colpi di tosse della persona ammalata. Ha un periodo di incubazione di due-tre giorni e si può trasmettere fino a cinque giorni dopo la comparsa delle macchie rosse.

Morbillo boom di casi
In esponenziale aumento i casi di morbillo negli adulti – fiorenzaoggi.it

Quali sono i sintomi del morbillo? Di solito l’eruzione cutanea – che dalla testa si diffonde in tutto il corpo – viene preceduta da sintomi simil influenza: febbre (anche fino a 40°), tosse, naso colante, congiuntivite, mal di gola e lacrimazione. Di solito quando la temperatura si abbassa vuol dire che la malattia è in remissione.

Le macchie rosse non danno prurito, come nel caso della varicella. Come dicevamo, si tratta di una malattia estremamente contagiosa ed è anche una delle più temute dell’infanzia; per questo l’unica soluzione per non contrarla è sottoporsi alla vaccinazione che di solito viene proposta in doppia dose, la prima tra i 12 e i 15 mesi e la seconda tra i 4 e i 6 anni.

Morbillo: i casi aumentano, ecco perché

Purtroppo sono in aumento invece i numeri di casi di morbillo in età adulta. Nel primo trimestre del 2024 infatti sono stati riscontrati 213 contagi, di cui ben 64 solo nel Lazio. Si tratta di un clamoroso balzo in avanti rispetto allo stesso periodo del 2023, quando i casi registrati furono pochissimi.

Vaccinazioni anti morbillo
Per evitare i contagi da morbillo è meglio farsi vaccinare – fiorenzaoggi.it

In generale chi viene colpito maggiormente o non è vaccinato o ha una sola dose. Come dice il professor Matteo Bassetti, Primario di Malattie Infettive del Policlinico di Genova, in una intervista a Il Tempo: “La popolazione colpita è tra i 15 e i 40 anni. Mi stupisce che nessuno si preoccupi per le complicazioni”.

Sì, perché non si tratta di una malattia senza conseguenze: l’Istituto Superiore di Sanità infatti ha riportato che almeno 56 casi (circa il 23%) hanno riportato almeno una patologia seria, come l’aumento della transaminasi, polmonite, persino l’encefalite in un giovane adulto non vaccinato.

Il peggio, secondo il professor Bassetti, deve ancora venire, dato che con questi numeri ci si sta avviando verso un’epidemia che potrebbe scoppiare in estate: i casi infatti sono triplicati e non c’è altra scelta che quella di vaccinarsi. “Non è più un’iniziativa del singolo, ma serve l’intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni” ha sempre ribadito il medico.

Gestione cookie