Alle prossime elezione europee per la prima volta gli studenti fuorisede potranno votare senza dover tornare nei comuni di residenza. Ma come funziona il voto, qual è la procedura da seguire?
Lo scorso Febbraio la commissione Affari Costituzionali al Senato ha approvato all’unanimità un emendamento al cosiddetto decreto legge Elezioni e che permetterà, per la prima volta nella storia repubblica italiana, agli studenti fuorisede di votare senza la necessità di dover tornare nel proprio comune di residenza per farlo.
L’emendamento in questione risulta essere una sperimentazione del voto fuorisede. Si parla di sperimentazione intanto perché sarà permesso solo alle elezioni europee che si terranno l’8 e il 9 giugno prossimi e soprattutto perché riguarderà solo gli studenti fuorisede che vivono fuori dal comune di residenza da almeno 3 mesi. Sono, di conseguenza esclusi, i lavoratori o più in generale le persone che si trovano fuori comune per altri motivi, come ad esempio cure mediche.
Per poter votare però gli studenti fuori sede devono seguire una particolare procedura. Come funzione il voto? Lo spieghiamo nel dettaglio di seguito.
Come funziona il voto fuorisede, quello da sapere e cosa fare per ottenerlo
A seconda di dove abita lo studente che vuole votare, l’emendamento approvato prevede due diverse procedure di richiesta per il voto fuorisede.
Se lo studente si trova nella stessa circoscrizione di residenza voterà nel seggio della città in cui vive, seguendo una procedura più semplificata in quanto la scheda elettorale è la stessa. La cosa fondamentale da ricordare è che per ottenere il voto fuorisede, lo studente dovrà presentare apposita domanda al proprio comune di residenza nel limite dei 35 giorni precedenti al voto, data fissata in questo caso entro il 4 maggio 2024.
Dalla presentazione della domanda, il Comune avrà 15 giorni di tempo per approvare la richiesta e comunicare il responso al comune di domicilio dello studente, il quale a sua volta darà nota allo stesso almeno 5 giorni prima del voto.
Più complessa, invece, la procedura per gli studenti fuorisede che si trovano in una circoscrizione di voto differente da quella del comune di residenza. Le pratiche burocratiche restano le stesse spiegate prima ovvero la domanda presentata al proprio comune entro i 35 giorni precedenti al voto e così via, a cambiare è la fase finale del voto. Per poterlo fare, infatti, lo studente si dovrà recare in appositi seggi del capoluogo della Regione in cui è domiciliato.
In ogni capoluogo di Regione allestite delle speciali sezioni elettorali e dedicate appositamente al voto fuorisede; ce ne sarà una ogni 800 elettori ammessi al voto fuorisede e nel caso in cui il numero sia inferiore ne sarà garantita comunque una.
I nuovi elettori per le politiche europee
La sperimentazione del voto fuorisede permetterà di avere una nuova marea di elettori; secondo i dati del 2022 sono oltre 500mila gli studenti fuorisede e la maggior parte di questi rinunciava al voto a causa dei costi troppo elevati per lo spostamento. In prospettiva, quindi, pur aprendo al momento solo a questa categoria si amplia di molto la platea delle persone che potranno concretamente mettere in atto il loro diritto al voto.
Restano esclusi, come si diceva, i lavoratori che rappresentano la fetta più importante. Sempre nel 2022 erano circa 4 milioni e 300mila, ma la sperimentazione potrebbe rendere effettivo in ogni occasione e per tutti il voto fuorisede.