Il 730 del 2024 cambia e si fa semplificato, che fare degli scontrini delle farmacie, bisogna conservali? L’Agenzia delle Entrate ha chiarito in merito.
Si ha tempo fino al 15 ottobre per presentare il modello 730 della dichiarazione dei redditi. Si tratta, ormai lo sappiamo, del più importante ed utilizzato dei documenti dei contribuenti per dichiarare allo Stato le entrate e le uscite che si gestiscono annualmente e che permette, di conseguenza, il pagamento delle tasse.
L’importante novità di quest’anno è che il 730 sarà precompilato dalla stessa Agenzia delle Entrate che, a partire dal 30 di Aprile li renderà disponibili sulla propria area utente. Per semplificare e velocizzare lo smaltimento della documentazione, delle relative istanze e i rimborsi a cui si ha diritto, basta quindi consultare il documento compilato dall’AdE ed approvarlo.
Al suo interno saranno solitamente interite tutte le voci che i contribuenti hanno segnalato negli anni passati; dall’affitto di casa alle spese mediche che generalmente rappresentano le detrazioni principali e quelle dalle quali si può recuperare di più. In particolare per queste ultime si è soliti conservare gli scontrini rilasciati dalle farmacie, oltre ad eventuali fatture per analisi o visite mediche, ma se il documento è precompilato dall’Agenzia di questi scontrini che bisogna farne? Sono inseriti in automatico, non servono più? L’Agenzia, con una recente circolare, ha chiarito il tutto.
Gli scontrini delle farmacie inseriti di default nel modello 730
Per capire il nuovo funzionamento degli scontrini nel modello 730 bisogna fare un piccolo passo indietro. Nel 2007 lo scontrino si è fatto parlante, nel senso che al suo interno è inserito anche il codice fiscale univoco di ogni singolo cittadino. Uno strumento essenziale per la detrazione delle spese sanitarie e mediche di cui si parlava pocanzi; al suo interno infatti sono contenuti anche i costi, le quantità e la tipologia di farmaco acquistato.
L’altra importante innovazione dello scontrino parlante è che nel momento in cui è emesso finisce nel cassetto fiscale di ogni cittadino, cioè quell’archivio digitale messo a disposizione proprio dall’Agenzia delle Entrate. Questo vuol dire che nel momento in cui il sistema crea il modello 730 del cittadino tiene conto anche delle spese farmaceutiche affrontate da questo nell’arco dell’anno. Sicuramente un vantaggio, che considera anche gli scontrini che il cittadino ha perso o che si sono resi illeggibili.
Ma quindi gli scontrini cartacei non vanno più conservati? No, è sempre bene tenerne copia. Intanto per tenere sotto controllo il proprio bilancio, soprattutto se si effettuano pagamenti con carta; in secondo luogo perché potrebbero esserci errori o discrepanze nel modello 730 presentato dall’AdE. Che fare in questo ultimo caso?
Come inserire gli scontrini nel 730 in caso di discrepanze
Prima di accettare la dichiarazione dei redditi precompilata è bene consultarla e studiarla per bene. Questo nel caso degli scontrini può voler dire mettersi con pazienza a fare calcoli matematici e constatare che le cifre combacino -ricordando che si può detrarre il 19% della spesa annua a patto che si superi la cifra di 129,11 euro.
Qualora ci si accorga di un errore o di una discrepanza l’unica opzione possibile è quella di non accettare e rivolgersi ad un CAF, patronato o professionista che si occupi della compilazione manuale del modello.