Arriva la spesa sospesa, un importante aiuto per sostenere tante famiglie in difficoltà. Vediamo come funziona il progetto.
In tutte le regioni prende il via l’iniziativa della “spesa sospesa”, un modo utile e concreto per aiutare le famiglie più bisognose. Vediamo come si può aderire al progetto.
Non tutti abbiamo la possibilità di fare grandi donazioni a chi ne ha bisogno. Ma non dimentichiamo mai che l’oceano è pur sempre fatto da tante piccole gocce e ogni goccia è importante. Fare una spesa un po’ più abbondante del solito per aiutare chi non riesce neanche più ad acquistare del cibo, è un gesto che tutti possiamo fare.
Ed è proprio su questo concetto che si basa il progetto “spesa sospesa”, un’iniziativa che ormai ha preso piede in ogni regione e città. L’iniziativa è nata nel 2020, durante la pandemia di Covid. Con la chiusura di bar e pizzerie, chi viveva per strada non sapeva più come procacciarsi nemmeno un pezzo di pane. Allora Pina e Angelo, due coniugi di Napoli, hanno iniziato a preparare da mangiare e a distribuire pasti ai senzatetto. Da lì ha preso vita il progetto “spesa sospesa”.
Anche se non puoi salvare il mondo, puoi regalare un pasto a chi non può permetterselo. E non è poco. L’idea del progetto “spesa sospesa” nasce proprio per questo: tanti piccoli gesti concreti che, insieme, fanno un’enorme differenza. Vediamo come si può aderire all’iniziativa.
Sembra incredibile eppure nel 2024 c’è chi ancora non riesce a mangiare nemmeno una volta al giorno. E non parliamo di paesi del terzo mondo. No, parliamo del nostro Paese dove di cibo ne abbiamo fin troppo. Durante la pandemia di Covid il numero di persone povere è aumentato in misura importante in quanto, a causa dei lockdown, diverse attività sono fallite e tante persone hanno perso il lavoro.
E trovare un altro impiego quando hai 50/60 anni non è così facile. Secondo il Rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale, sono sempre di più le famiglie che si rivolgono alla Caritas. Ad oggi, in Italia, sono almeno 5 milioni le persone che fanno fatica a mangiare regolarmente ogni giorno. Dopo il caffè sospeso, così, ha preso il via l’iniziativa della spesa sospesa.
Inizialmente tutto è nato in modo molto spontaneo e non strutturato: chi voleva acquistava qualcosa al minimarket, al panificio o dal salumiere e lo lasciava lì per chi ne aveva bisogno. Con il tempo sono nati progetti strutturati ed è stata creata la piattaforma spesasospesa.org.
Il funzionamento è semplicissimo: ogni negozio, a fine giornata, può donare i prodotti che non vende. In questo modo si combatte anche lo spreco alimentare. I singoli cittadini, invece, possono trovare i volontari fuori da molti supermercati e possono lasciare a loro i prodotti. Della distribuzione se ne occupano poi gli enti no- profit.
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